sabato 14 aprile 2012

M3 – (4 ore) Orientarsi nel SVE



M3 – 
(4 ore) Orientarsi nello SVE

Il modulo tratta in modo completo e approfondito le informazioni riguardanti il funzionamento del programma, sia dal punto di vista pratico sia dal punto di vista dei contenuti e dei principi che lo muovono. Sarà trattato il ruolo dei vari attori che partecipano al programma, alcuni dei quali verranno fissati come punti di riferimento a cui i volontari potranno rivolgersi in caso di necessità. Il modulo è strutturato in modo che l’informazione (che dovrebbe già essere stata fornita dalle organizzazioni d’invio in occasione della preparazione alla partenza nel paese di origine, contenute nell’Info-kit), possa essere confermata, corretta o ampliata, grazie ad un lavoro sulle chiavi di lettura della stessa, e delle ragioni che l’hanno generata. Una partecipazione consapevole e attiva al programma è ovviamente una finalità di questo modulo. Verrà in tal senso facilitata nei partecipanti la consapevolezza dell’importanza dello SVE, e dello stesso ciclo formativo in esso contenuto, quali strumenti di creazione e rafforzamento delle reti personali, alla base di un apprendimento dinamico e costante. Infatti, volendo trasferire all’esperienza SVE i principi del connettivismo come teorizzato da George Siemens, l’apprendimento è proporzionale alla capacità di porsi in maniera consapevole al centro di una rete di rapporti con persone, organizzazioni e altre reti. È evidente come quindi sia importante l’elemento delle interconnessioni che lo SVE offre tra le sue principali potenzialità e come sia fondamentale per i volontari divenirne massimamente consapevoli.

IN ALLEGATO:

6 commenti:

  1. Replay network meeting: si suggeriscono un utilizzo di simulazioni come ad esempio potrebbe essere una sul "Villaggio SVE" oppure l'utilizzo di un Quiz che punti non solo a dare la domanda certa ma anche a porre poi un interrogativo interpretativo in modo da stimolare anche quei volontari le cui informazioni sono complete e che rischierebbero di rimanere fuori dal gioco. Anche l'ipotesi di un market delle organizzazioni/progetti fatto dai volontari di modo da potere dare una immagine complessa e originale del proprio servizio può dare modo anche di soddisfare l'esigenza dei volontari di continuare a conoscersi anche rispetto al loro SVE. Per i casi studio può essere usato anche il foto romanzo. Le motivazioni personali a fare il SVE sono un elemento che dentro questo modulo dovrebbe essere trattato. In generale si nota come il modulo presente e quello successivo possono essere considerati e quindi strutturati come un modulo da 6 ore da gestire a seconda delle esigenze e sfruttando il fatto di avere una pausa cena in mezzo che può servire per depotenziare eventuali situazioni particolarmente accese.

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  2. Note dalla coat 6 e 7: dopo a dire trattato la competenza chiave di apprendere ad apprendere , rue cercando anche una concretizzazione richiesta dal gruppo dopo un lavoro molto centrato sulla parte intellettuale e di analisi , si è deciso di improntare 4 attività di laboratorio paralleli tra cui scegliere che venivano poi ripetuti nella seconda parte del pomeriggio . dal imparare ad imparare si passa quindi in questo caso all imparare a scegliere ovvero ad esercitare un apprendimento auto determinato . questa scelta è stata fatta anche per potere colmare i differenti livelli di informazione presenti nel gruppo che le differenti necessità di approfondire alcuni argomenti chiave inseriti a bando . i quattro laboratori messi a disposizione dei partecipanti erano i seguenti: un laboratorio che presentava in modo dettagliato il sistema di finanziamento del servizio volontario europeo come esso provochi di fatto delle diversità nel servizio volontario europeo che dipendono dal territorio di accoglienza e dalla organizzazione che ci ospita; laboratorio e' stato proposto sulle competenze chiave e sullo strumento dello gli youthpass, lavorando sulla consapevolezza e tentando di affrontare la pianificazione e progettazione del proprio apprendimento; un workshop e' stato realizzato con la metodologia teatrale sul conflitto , lavorando sulla messa in scena utilizzando il corpo di scene in cui è presente un conflitto che poi sarà cura di un altro gruppo cercare di depotenziare intervenendo sui corpi di chi ha realizzato la situazione di conflitto; un ultimo workshop e' stato realizzato attraverso una tecnica di storytelling attraverso l'uso di carte che aiutano a costruire una storia basata sull'esperienza di servizio volontario europeo e sulla motivazione che ha mosso verso questa scelta . il modulo serale di due ore previsto per crisi gestione dei conflitti e' stato tramutato in uno spazio di condivisione e discussione tra gruppi di volontari se si è svolta in spiaggia a lu ne di una lanterna e con l'utilizzo vi una serie di domande e di sollecitazioni a cui il gruppo faceva ricorso solo se la conversazione era destinata a terminare avendo esaurito gli argomenti . ai volontari e stata lasciata libertà di potere terminare latinità anche solamente dopo 10 minuti se il gruppo lo riteneva utile mentre il limite massimo per la discussione era legato alla durata della candela inserita nella lanterna . la restituzione di questa ultima parte è stata pianificata per la mattina successiva durante il sveglia dove viene posta la domanda della giornata precedente, ovvero se con le attività del laboratorio e della condivisione serale sono riusciti a raggiungere gli obiettivi di rispondere alla domanda come funziona il tuo sve.

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  3. abbiamo fatto 3 attività:

    "C'era una volta il mio SVE", l'attività con le carte-favola per ripercorrere il viaggio individuale di ciascun volontario sin dall'inizio del proprio SVE, ad oggi.

    Quizzz sullo SVE: divisi in squadre, 10 domande a risposta multipla sui vari elementi dello sve, dai diritti e doveri, mentor / tutor, budget, eccetera.

    (serale) Crisi e Soluzioni, attività fatta in esterna o nella lobby per chi aveva freddo, piccoli gruppi con liste di domande e argomenti per facilitare la discussione. Una specie di SVE cafè ma meno strutturato e con un clima da piano bar, per intenderci.

    Impressioni: la giornata è stata percepita come MOLTO UTILE dai partecipanti. Siamo riusciti a far passare informazioni pratiche e tecniche a tutto il gruppo - ed è stato disarmante vedere quanta poca conoscenza c'è anche in un gruppo "avanzato" come questo! - e in generale il ritmo è stato vario, leggero e giocoso.

    In futuro terrei la parte sulla motivazione un po' più breve (1h e 30 sono forse troppe), perché la parte sulle info pratiche ha oggettivamente bisogno di più tempo.
    Venuta meno la formazione pre partenza è ormai chiaro, secondo me, che in COAT bisogna affrontare non solo le questioni su conflitti, risorse e opportunità, ma anche partire dalle basi vere e proprie, con questioni tipo che cos'è lo SVE, i fondi a disposizione, dove trovare le informazioni, i riferimenti online.

    L'attività in serale è stata carina e leggera come l'altra volta.
    In aggiunta, abbiamo messo a disposizione un "angolo del dottore" (o se volete, il muro del pianto).
    I formatori erano presenti in un angolo della lobby mentre il gruppo era impegnato nella discussione, e chiunque volesse una breve chiacchierata individuale su dubbi o questioni inerenti il proprio progetto poteva prenotarsi con una piccola scheda, scrivendo il proprio nome e il tema su cui si desiderava un approfondimento.

    L'effetto era un po' "il dottore riceve", ma abbiamo avuto 4 colloqui e credo siano stati importanti. Si trattava in generale (senza entrare nei dettagli) di problemi di motivazione, mancanza di comunicazione con il mentore - e in un caso, di mentore poco indicato a ricoprire il suo ruolo - e di problemi di vita quotidiana tra coinquilini.
    Ad ogni modo l'impressione è stata che siamo riusciti in questo modo a dare un sostegno particolare a chi poteva averne bisogno; forse eventuali crisi sono state affrontate sul nascere, e comunque il team ha dato l'impressione di essere disponibile ad approfondire casi di particolare malessere o disagio.

    Una giornata nel complesso che mi ha lasciato una impressione molto buona.

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  4. Commenti da COAT 9 2012: questo modulo è stato anticipato di una giornata. Nella prima parte del pomeriggio è stato proposto il FORUM SVE: sulla base degli elementi di sfida nel proprio sve (conflitti, problemi, difficoltà) sono stati proposti 3 temi per i quali uno o più dei volontari poteva prendere la parola e dal "pulpito" del "tribunale sve" allestito per l'occasione ed argomentare la propria situazione. Qualcuno dal pubblico poteva poi intervenire e dare consiglio su come affrontare la soluzione sulla base del fatto che certi problemi li aveva già vissuti o non erano mai successi nel proprio progetto grazie a pratiche ed accorgimenti che ne prevenivano il formarsi. Al termine di ogni sessione di 15' di discussione il team degli "esperti SVE" leggeva porzioni di documenti ufficiali come user guide, evs info kit, evs training quality standards ecc che potevano in qualche modo dare un input ufficiale, mettendo in luce quanto anche quei testi potessero in qual modo essere ambigui.I temi proposti sono stati:Il mio progetto non è come mi avevano detto… Il mio progetto non esiste, facciamo tutto noi volontari… Non so a cosa serve il mentore, nel mio progetto è inutile...
    La seconda parte del pomeriggio è stata strutturata su due workshop ripetuti di 50' prima in inglese e poi in italiano in modo alternato e parallelo: uno sul budget SVE (2012) e uno sui conflitti con metodo delle statue dei conflitti e destrutturazione del conflitto.

    La sera è stata proposta una attività in esterna nel giardino della struttura, svolta in piccoli gruppi attorno a lanterne costruite con sacchetti di carta riempiti di sassi e da due piccole candele. L’attività non ha una durata predefinita ma si tratta di una chiacchierata tra esperti di SVE sulla base di alcune sollecitazioni contenute in una busta da cui vengono pescate solo se la conversazione ha difficoltà a partire o a continuare. Il massimo di durata è quello della candela contenuta nella lanterna, il minimo è deciso dal gruppo sulla base di quello che vuole condividere, senza limitazione alcuna di argomento.

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  5. dalla coat 2-3 2014/15:

    in questo modulo stiamo pensando di evitare la preparazione del diario SvE (che tanto normalmente si raccoglie alla fine tra i rifiuti e le cartacce...) e di fornire/spiegare in quello slot lo schema delle competenze chiave, chiedendo poi di situare i 3 apprendimenti significativi finora sulla time-line, anche "incasellandole" appunto nelle competenze-chiave.
    Per il resto continueremmo con il programma della giornata come realizzato nella coat 1 - 2015.

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  6. dalla coat 2-3 2014-15:

    abbiamo effettivamente eliminato il diario ecc. che però (errore!) non è in questa sessione!!!-

    qui diremmo che tutta la parte delle info tecniche sui problemi però deve essere prevalente in questa sessione; o si riduce la parte di sve cafè, o si taglia la presentazione drammatizzata dei casi concentrandosi sulla loro discussione, ma deve emergere il vissuto e gli eventuali problemi dei volontari, e deve esserci abbastanza tempo anche in questo format più contratto per poterli approfondire, dato che anche eventuale tempo per sessioni "confessionale" dove si trattano problemi dei singoli, in questa formula diventa merce rara.

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