sabato 14 aprile 2012

M1 – (3 ore) Accoglienza, conoscenza e aspettative



M1 – 
(3 ore) Accoglienza, conoscenza e aspettative 

Il modulo mira in primo luogo a presentare il ciclo formativo dello SVE e a raccogliere le aspettative e le esigenze formative e linguistiche dei partecipanti attraverso un contratto formativo e una misurazione delle competenze d’italiano in ingresso; in secondo luogo il modulo mira a definire, con la partecipazione attiva dei volontari, quali saranno le regole di convivenza necessarie e fondamentali per un gruppo che dovrà lavorare insieme per 7 giorni; in tal senso sarà data attenzione alla creazione di un positivo clima di gruppo, attraverso attività energizzanti e che utilizzano il linguaggio del corpo, affinché il gruppo stesso funga da contenitore emotivo per quello shock da adattamento culturale che spesso manifesta il volontario straniero appena arrivato in Italia.

IN ALLEGATO:


4 commenti:

  1. Replay network meeting: il modulo, che è da 4 ore, si vede portare via 1 ora buona per il test di lingua (ufficialmente) mentre tutti sappiamo che se i linguisti non utilizzano anche i formatori tematici per farsi dare una mano a fare i colloqui della parte orale, è possibile che l'attività complessiva del test vada a 1h30 o 1h45. Questo riduce di molto le possibilità di lavoro approfondito sul programma, che comunque ricevono in forma generica anche via e-mail i volontari. Una delle modalità con cui negli ultimi corsi si è affrontato questo problema è stato quello di utilizzare i giochi di conoscenza con cura, in modo che fossero anche portatori della metodologia attiva e potessero dare già una idea ai volontari del modo in cui si lavora durante il corso, mentre più che sull'agenda dettagliata ci si è concentrati sulla struttura della giornata e sul significato dei vari spazi. Si lascia così spazio alla negoziazione del patto formativo, senza costringerlo ad un mero elenco di regole esposte in plenaria.

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  2. Appunti da coat 6 e7: essendo una coat doppia si è deciso di confermare l'idea di voler dare un senso di unità al gruppo grande , proponendo delle attività iniziali tutti insieme con il solo obiettivo d rendere chiara la dimensione del gruppo , le persone che vi fanno parte e la chiara impossibilità lavorare sempre tutti assieme , the potenziando da subito richieste o valutazioni finali contenenti il desiderio il maggiore conoscenza o di scambio continuo con l'altro gruppo vista l'impossibilità reale di lavoro . Per il test di lingua informatori hanno deciso di non integrare , nella parte orale , tutto il team formativo ma solo quelli specializzati sulla lingua di modo da rendere armonico il punteggio assegnato appunto nella produzione orale , onde evitare delle discrepanze tra test e ritest dov'é ovviamente solo i linguisti sono impegnati . dopo la pausa si è deciso di affrontare il programma della formazione senza entrare nel dettaglio delle singole giornate ma affrontando solo la struttura della giornata e il suo significato . 16 lupo di tradurre i titoli delle varie sessioni le tenute molto tecnici e da bando proponendo delle semplici domandone ovvero delle domande chiave che accompagnano la giornata stelle quale si vuole trovare risposta specialmente per quanto riguarda il servizio volontario europeo . queste domande verranno utilizzate anche per far emergere le aspettative su quello che i volontari vorrebbero o si aspettano d trovare in quelle sessioni , dando modo ai formatori di potere anche cambiare le domande oppure destinarle in un modo più vicino alle necessità reali del gruppo .

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  3. Appunti da Coat 9 2012: dopo la presentazione del team formativo, nella prima parte del modulo è stata proposta una semplice attività di posizionamento e condivisione tra i volontari rispetto all'ubicazione del proprio progetto in Italia, con l'ausilio di segnaposto caratterizzati rispetto alla stanza di lavoro: Milano, Bologna, Roma, Bari, Palermo, Cagliari. Si è successivamente ed immediatamente lasciato spazio al test di lingua che come al solito ha occupato 1 ora per l'esecuzione del test e 30 minuti aggiuntivi per completare i colloqui per la parte orale. Nella seconda parte del modulo si è ricercato l'inserimento di una attività dinamica e che permettesse ai volontari di cominciare a conoscersi anche attraverso il confronto sulle proprie idee e aspettative sul corso di formazione. E' stata presa l'attività MISSIONE IMPOSSIBILE e trasformata in FORMAZIONE IMPOSSIBILE. Di fatto, mantenendo il format dell'attività precedentemente usata nel modulo Imparare ad Imparare, in questa formazione posticipato al terzo giorno già in fase di preparazione, si sono consegnate al gruppo 5 missioni da svolgere in 30 minuti: 1)Trova un metodo creativo per spiegare al resto del gruppo gli obiettivi della formazione; 2)Metti in ordine il programma per come pensi che dovrebbe essere; 3) Spiega con un esempio pratico che cosa è l’educazione non formale; 4) Trova 10 regole per potere lavorare bene insieme durante questa settimana; 5)Fai un sondaggio in tutto il gruppo su tre domande chiave (crea un cartellone): A) Che cosa vuole (si aspetta) il gruppo d’imparare da questa formazione? B) Che cosa il gruppo pensa che potrebbe essere difficile durante questa formazione? C) Che cosa puoi dare a questo gruppo e a questa formazione delle tue capacità e conoscenze?.
    Utilizzando delle facilitazioni come il programma riprodotto su carta e poi tagliato oppure le domande obiettivo giornaliere stampate, confermate anche in questa formazione così come in Coat 6 e 7 (PERCHE SONO QUI CON GLI ALTRI? COME FUNZIONA IL TUO SVE? STAI IMPARANDO NEL TUO SVE? DOVE SONO? CHI SONO? DOVE VOGLIO ANDARE?), il gruppo è stato in grado di mettere insieme le proprie aspettative, le proprie disponibilità ed esigenze e elaborare gli elementi così come i formatori hanno fatto durante la preparazione. Durante le esposizioni dei lavori svolti, un raffronto tra le due versioni (dal programma alle regole, dal concetto di educazione non formale a quello di metodologia attiva) ha permesso di esplicitare in modo più comprensibile e accessibile a tutti gli elementi di quello che è diventato un vero e proprio patto formativo. In chiusura sono stati raccolti tutti gli elementi di sfida (problemi, crisi, difficoltà) emerse nei loro progetti, per dare modo ai formatori di ricominciare il pomeriggio del giorno successivo, improntato a "orientarsi nel SVE", con una attività più avanti descritta, centrata su elementi emersi dal gruppo e non inventati o presi da casi studio. La tempistica prevista in questo caso non è stata rispettata, ritardando di almeno 30 minuti la fine delle attività, a causa della tripla traduzione in Italiano, Inglese e Francese resasi necessaria per la presenza di elementi esclusivamente francofoni e di un nutrito gruppo di turchi con la solita spasmodica ricerca della traduzione in inglese.

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  4. Abbiamo mantenuto la struttura bipartita, ovvero prima del test di lingua attività incentrate sull'informalità e la conoscenza reciproca dei volontari , dopo il test di lingua spazio dedicato a contratto formativo, regole e aspettative.
    Considerando la parte orale del test di lingua (a cui abbiamo collaborato anche noi interculturali per velocizzare), il rischio ritardo nell'arrivo dei volontari, la quantità di roba da affrontare bisogna state molto attenti per non sforare e stare nei tempi.
    La sequenza delle attività e dei tempi va programmata con molta attenzione

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